Gestalt Art Counseling in azione: metodo GATY

IL G.A.T.Y Lab.

 

Nel Laboratorio Gestalt Art Theatre Yoga ( metodo G.A.T.Y Lab.) vengono utilizzate tutte le arti in una integrazione armonica di obiettivi: artistici, evolutivi e terapeutici.

Gestalt è l’ approccio globale di sviluppo personale, basato sull’attenzione continua a ciò che avviene “qui e ora”, con grande rilievo della dimensione emozionale e corporea dell’esperienza, in un continuum di consapevolezza.

Nel GATY Lab., l’utilizzo dell'arte teatrale come mezzo di conoscenza di sé comprende l' integrazione della disciplina artistica, specifica dell'attore,

e quella psicologica, integrata con una struttura di Gestalt counseling e aiuta il partecipante a migliorare le sue potenzialità espressive e la sua capacità ad

entrare in relazione con gli altri.

Art-Theatre . L’arte teatrale, per sua specifica caratteristica, è un’Arte che contiene altre discipline artistiche con le quali interagisce da sempre: la musica, la danza, il canto, la poesia, la scrittura creativa, il disegno, la pittura.

E’ ormai riconosciuto universalmente la funzione indispensabile che l’arte ha avuto in tutti i tempi nell’equilibrare, promuovere e salvaguardare il benessere dell’individuo e della comunità. In tutte le società tradizionali, l’arte ha avuto un posto di rilievo nella vita individuale ed in quella sociale.

Il metodo G.A.T.Y, descritto in questo lavoro, è anche una forma di Teatroterapia di gruppo, basata sulla rappresentazione di frammenti di vita, fantasie, ricordi e sogni della persona.

La condivisione con il gruppo e la messa in scena di storie della propria vita quotidiana, oltre ad avere carattere ludico e liberatorio, favoriscono comportamenti più spontanei, liberano l’espressione creativa e stimolano la nascita di nuove idee.

Il gioco spontaneo guidato e l'interazione verbale e corporea aiutano ad esprimere e a dare forma alle proprie emozioni, permettono di riconoscersi negli altri e favoriscono pertanto la comunicazione e l'incontro interpersonale.

Questa attività implica un grande lavoro pre-espressivo, l’educazione alla sensibilità e alla percezione del proprio corpo in movimento e della propria vocalità.

In un incontro di G.A.T.Y , che può essere considerato come un percorso Gestalt a mediazione corporea/artistica, come nella Teatroterapia, un obbiettivo importante è ricercare e favorire il rapporto armonico tra corpo, voce, mente e spirito per migliorare la comunicazione e la relazione con l’altro e con un gruppo, oltre che con se stessi e la propria creatività.
Il Laboratorio Gestalt, come quello teatrale è un luogo di esperienza e di ricerca in cui sono in campo tutte le dimensioni della persona: il corpo, la mente, la socialità, la comunicazione, ma soprattutto è uno spazio e un mezzo per esplorare le possibilità della propria esistenza in relazione a quella di altri.

Facendo esperienza di situazioni, di ruoli, di emozioni, di modi di relazionarsi, grazie al gioco teatrale, possiamo trovare il senso e orientare la nostra esistenza.

Attraverso l’uso intenzionale di processi drammatico-teatrali, la teatro-terapia può aiutare a raggiungere l’obiettivo di benessere e integrazione in ambito terapeutico, riabilitativo, pedagogico, sociale.

A differenza dello psicodramma, la teatroterapia utilizza i paradigmi teatrali fondamentali quali la regia, l'attore, lo spettatore, lo spettacolo, la drammaturgia, il testo, la costruzione, la rappresentazione, l'azione, la parola, il corpo, lo spazio scenico, la ripetizione, l'interpretazione, la maschera, la narrazione, il personaggio, la scrittura, l'espressione e l'improvvisazione al fine di produrre cambiamento e, a differenza del teatro, l’evento performativo, lo spettacolo, non è l’obbiettivo primario.

Nel Gaty Lab. la rappresentazione o la costruzione di una performance è, rispetto alla teatroterapia, ancora meno determinante, mentre l’attenzione è rivolta maggiormente ad un percorso di cambiamento, di crescita in consapevolezza, usando le tecniche teatrali e gli esercizi del laboratorio attoriale.

Dall’esplorazione corporea, dall’improvvisazione, dalla messa in scena dei vissuti, può alla fine venire alla luce qualcosa di simile ad uno spettacolo, qualcosa che vuole essere rappresentato, il frutto del lavoro di ognuno e del gruppo, ma non si tratta più di improvvisazione (come nello psicodramma di Moreno), ma di azioni o sequenze di movimenti, con o senza testo , elaborate secondo un montaggio preciso.

Con il metodo GATY non vengono fatte diagnosi, né date interpretazioni psicologiche, ne’ le sessioni possono sostituirsi alle cure psicoterapeutiche, ma solo affiancarle.

Gli effetti degli incontri di gruppo permangono anche dopo l’incontro stesso, in quanto gli stimoli ricevuti, le situazioni sperimentate, entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può man mano integrare nella vita di tutti i giorni.

 

 (Tratto da "Gestalt Counseling a mediazione corporea e artistica" di G.Gambacciani, 2004, Livorno)- Leggi ancora qui.

Percorso per la pratica dello yoga e la trasmissione degli insegnamenti

Trasmettere gli insegnamenti dello YOGA è parte di un percorso. Il corpo stesso, avvicinandosi e iniziando la pratica, trasmette una serie di messaggi e ci fa sperimentare molti stati che contribuiscono a delineare un proprio percorso personale, non solo fisico, ma soprattutto spirituale. Se a ciò si aggiunge la passione e la voglia di trasmettere l'esperienza accumulata, ci mettiamo sul percorso dell'insegnamento.Con il tempo, la pratica e gli incontri con molta probabilità, scopriremo il nostro lignaggio, ossia la corrente yoga, filosofica e spirituale a cui apparteniamo.

 

Una serie di "coincidenze" significative ci guideranno verso una maestro, una disciplina e una pratica (sadhana) particolare e personale. Pian piano con la pratica appunto, con gli incontri con maestri ed esperienze arriveremo a delle realizzazioni  che ci condurranno a stati superiori di coscienza.

Si tratta di un percorso personale di coscienza, lungo e personale, che dipende molto dalle occasioni e dagli incontri.

Il Buddha stesso ha parlato della vita come una serie di incontri.

Oggi in pratica  è possibile diventare insegnante di yoga dopo aver ottenuto un diploma rilasciato al termine di un corso, solitamente triennale, presso istituzioni riconosciute. 

In passato, per chi ha iniziato a praticare negli anni 70-80, il percorso era determinato dagli incontri con vari maestri (in Italia, all'estero e in India) e in particolare con i diversi modi di comunicare l'esperienza yogica. Attualmente parecchi allievi aspiranti maestri di yoga provengono dal mondo della palestra e del fitness, più che dalla spiritualità.

Non è sufficiente, come è facile comprendere, un corso per diventare insegnante di yoga, poichè insegnare è comunicare e trasmettere lo spirito stesso dello yoga, relativamente ai nostri maestri e a ciò che noi, con la nostra pratica ed esperienza abbiamo raggiunto.

Tanti anni di pratica e ricerca. Per pratica, intendo un lavoro costante su di se', una continua sperimentazione, che passa sia per le sensazioni che si provano durante le asanas, sia per quelle che riguardano i vari aspetti della vita e delle relazioni.

 

Prologo

 La mia esperienza con i gruppi inizia nel 1998 nell’ambito della crescita personale, proponendo percorsi di consapevolezza.

Quest’attività è stata presentata negli anni come “Spazio Relax”, un laboratorio esperienziale di gruppo.

Il lavoro prese il suo avvio dallo yoga(respirazione, rilassamento, asana, visualizzazione, concentrazione, meditazione), dalle tecniche energetiche (percezione dell’energia propria e del gruppo, ricarica/riequilibrio energetico, contatto interiore) e fu da subito integrato con le tecniche del laboratorio teatrale (lavoro pre-espressivo: movimento consapevole, suono naturale, contatto…).

Inizialmente il laboratorio aveva un’impronta spirituale o transpersonale più marcata e dava molto spazio alla ricerca e alla sperimentazione individuale in ambito energetico....

Era veramente uno spazio protetto dove sperimentare e mettersi in gioco, essere accolti ed essere“sentiti” dagli altri.

..................Quello che allora sentii  limitante era che quel tipo di esperienza era sì , valida e produceva consapevolezza e cambiamento, ma allo stesso tempo era solo per chi era pronto a “quel” tipo di contatto ed essendo per sua natura sia “sottile” che forte nell'impatto emotivo e psicologico, poteva raggiungere poche persone per volta, facendo sì che le altre "lasciassero", cioè si autoeliminassero.

Così iniziai a pensare che sebbene fosse vero che la guarigione, il miglioramento, il maestro, la guida e l’aiuto arrivano quando ognuno di noi è pronto e aperto per riceverlo (assumersi la responsabilità), sarebbe stato comunque più facile mettersi in contatto con l’altro ed essergli di sostegno (nel momento in cui avesse manifestato una chiara e autentica richiesta di aiuto), se avessi avuto più strumenti e praticato anche altre vie.

Gli obiettivi che il laboratorio si proponeva e si propone tutt'oggi, sono: promuovere e facilitare un percorso di crescita interiore , favorire uno stato di benessere psicofisico (maggior consapevolezza e pulizia interiore) fornire una sorta di pronto soccorso psico-fisico-spirituale per migliorare la qualità della vita di tutti i giorni, fuori dallo spazio protetto del laboratorio.

Il percorso di crescita viene seguito  a livello di gruppo, ma anche individualmente, su richiesta del singolo partecipante.

La mia esperienza con i gruppi inizia nel 1998 nell’ambito della crescita personale, proponendo percorsi di consapevolezza.

Quest’attività è stata presentata negli anni come “Spazio Relax”, un laboratorio esperienziale di gruppo.

Il lavoro prese il suo avvio dallo yoga(respirazione, rilassamento, asana, visualizzazione, concentrazione, meditazione), dalle tecniche energetiche (percezione dell’energia propria e del gruppo, ricarica/riequilibrio energetico, contatto interiore) e fu da subito integrato con le tecniche del laboratorio teatrale (lavoro pre-espressivo: movimento consapevole, suono naturale, contatto…).

Inizialmente il laboratorio aveva un’impronta spirituale o transpersonale più marcata e dava molto spazio alla ricerca e alla sperimentazione individuale in ambito energetico....

Era veramente uno spazio protetto dove sperimentare e mettersi in gioco, essere accolti ed essere“sentiti” dagli altri.

..................Quello che allora sentii  limitante era che quel tipo di esperienza era sì , valida e produceva consapevolezza e cambiamento, ma allo stesso tempo era solo per chi era pronto a “quel” tipo di contatto ed essendo per sua natura sia “sottile” che forte nell'impatto emotivo e psicologico, poteva raggiungere poche persone per volta, facendo sì che le altre "lasciassero", cioè si autoeliminassero.

Così iniziai a pensare che sebbene fosse vero che la guarigione, il miglioramento, il maestro, la guida e l’aiuto arrivano quando ognuno di noi è pronto e aperto per riceverlo (assumersi la responsabilità), sarebbe stato comunque più facile mettersi in contatto con l’altro ed essergli di sostegno (nel momento in cui avesse manifestato una chiara e autentica richiesta di aiuto), se avessi avuto più strumenti e praticato anche altre vie.

Gli obiettivi che il laboratorio si proponeva e si propone tutt'oggi, sono: promuovere e facilitare un percorso di crescita interiore , favorire uno stato di benessere psicofisico (maggior consapevolezza e pulizia interiore) fornire una sorta di pronto soccorso psico-fisico-spirituale per migliorare la qualità della vita di tutti i giorni, fuori dallo spazio protetto del laboratorio.

Il percorso di crescita viene seguito  a livello di gruppo, ma anche individualmente, su richiesta del singolo partecipante.

 

Negli anni ho mantenuto stabile e portante l’insegnamento delle tecniche yoga di respirazione , rilassamento e centratura, dando anche spazio all’espressione corporea (hatha yoga, movimento consapevole, bioritmica..), all’espressione teatrale e al contatto energetico (prana, chakra, riequilibrio, contatto, visualizzazioni guidate, meditazione, canto dei mantra), sintonizzandomi di volta in volta, sull’energia portata  dal gruppo.
Con le competenze acquisite con la formazione in Gestalt Counseling, si è prodotta un’integrazione ulteriore ed ora ho a disposizione più strumenti di lavoro e più modalità che mi permettono di contattare l’altro in modo ancora più calibrato rispetto al suo canale preferenziale e al suo livello di ricezione.

Pian piano si è andato delineando un vero e proprio metodo di lavoro personale, da me ideato appunto e denominato GATY (Gestalt Art Theatre Yoga Lab), che si inserisce nel panorama del Gestalt Counseling a mediazione artistica e corporea.

(Tratto da "Gestalt Counseling a mediazione corporea e artistica" di G.Gambacciani, 2004, Livorno)


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